Sono a scrivere sollecitato dalle situazioni che perdurano, si creano e si modificano quotidianamente ed hanno obbligatorie ripercussioni nel mondo del vino, sia inteso come produzione che come vendita e consumo.
Si potrebbe scrivere pagine e pagine sulla situazione socio-politica determinata da due anni di pandemia e dallo scoppio di una nuova guerra in Europa. Non ritengo sia una mia capacità il poter aggiungere qualcosa di utile a chi mi legge.
Invece voglio esprimere l’incertezza che determina lo stillicidio di notizie relative ai rincari dei vini, in bottiglia soprattutto.
Rincari che, nota bene, non sono stati determinati da una campagna agrovitivinicola difficile o scarsamente produttiva, anche se in alcuni casi ciò è avvenuto, ma dal rincaro dei costi collegati alla produzione, imbottigliamento, distribuzione delle stesse.
Posso affermare che i vini delle categorie più qualitative (e non parlo solamente dei vini premium), hanno subito sì degli aumenti, ma in modo contenuto e tale che non è stato recepito dal cliente come punitivo del consumo.
Questo me lo afferma il trend degli ordinativi nel mercato interno, che vedo svilupparsi su questi vini. Non c’era particolare euforia e neppure depressione prima ed anche ora la situazione la si può descrivere nei medesimi termini.
Detto questo bisogna invece considerare questa situazione dal punto di vista dei produttori. Sicuramente ho visto che tutti hanno cercato di contenere al massimo gli aumenti di listino, speranzosi di un possibile bloccarsi della spirale di aumenti. Se così non fosse riusciranno a gestire i listini con cui sono usciti per tutto l’anno?
Potranno agire sulla leva degli sconti, ma di fatto questo comporterebbe un aumento del prezzo finale. Certo che pensare di investire sulle scorte di prodotto finito, sia alla produzione, sia alla vendita, laddove questo è sostenibile, non è certamente una prospettiva errata.
Cerchiamo di continuare a dare alla clientela il massimo della qualità, in termini di prodotto e servizio, valorizzando al massimo il valore che offriamo. Buon lavoro!