Inizio questo mio commento, riportando le dichiarazioni rilasciate dalla associazioni enologi italiani

ASSOENOLOGI: Dal punto di vista produttivo si stima una quantità in linea con quella dello scorso anno, quindi leggermente inferiore alla media storica. Se infatti al Nord si prevede di stare nella media produttiva, al Centro-Sud alcuni fenomeni di stress climatico, seppur localizzati, possono causare un calo quantitativo.

Le previsioni effettuate a fine agosto – quando la quasi totalità dell’uva era ancora sulle piante – stimano la produzione nazionale di vino 2020 a 47 milioni di ettolitri, in lieve calo, quindi, rispetto ai 47,5 milioni di ettolitri del 2019 (dato Agea, sulla base delle dichiarazioni di produzione).

Qualitativamente si prevede una vendemmia di qualità buona, con punte di produzioni ottime ed eccezionali (Cottarella)

ASSOENOLOGI, ISMEA, UIV: NELL’ANNO DEL COVID-19 IL VINO RIPARTE DALLA VENDEMMIA 47,2 MLN DI ETTOLITRI (-1%) AD ALTA QUALITÀ

Vigneti pronti ad essere vendemmiati

Una qualità delle uve buona se non ottima e in alcuni casi eccellente, per un’annata che si preannuncia interessante. Una quantità in linea con quella dello scorso anno (-1%, a 47,2 milioni di ettolitri) che mai come quest’anno risente della congiuntura economica e della conseguente misura di riduzione volontaria delle rese messa in campo dal Governo, oltre a quelle operate da molti Consorzi di tutela. Una quantità che tuttavia dovrebbe consentire all’Italia di rimanere il principale produttore mondiale di vino.

Come mia abitudine ho chiesto alle aziende con cui collaboro o con cui ho rapporti di conoscenza diretta, di commentare l’andamento vendemmiale 2020.

In alcune zone la vendemmia è ancora in atto ed i produttori non hanno trovato il tempo di soffermarsi per rispondere, altri mi hanno dato le notizie che vi sintetizzo qui a seguire.

In Piemonte la raccolta delle uve bianche si è svolta con regolarità e ottimi risultati qualitativi, così come, in una fase appena successiva, per le uve Dolcetto. Con le uve Barbera non si è ancora completata la raccolta, ma l’andamento da ottime prospettive qualitative. Per i Nebbioli, che tradizionalmente chiudono le raccolte, le premesse sono del tutto favorevoli, bisognerà vedere l’andamento climatico di questo mese, che consenta di concludere positivamente le operazioni di raccolta.

Un aspetto che in alcune zone ha provocato raccolte quantitativamente molto inferiori all’attese scaturite in fase di invaiatura, è quello determinato dalla Flavescenza Dorata, che localmente ha danneggiato in modo significativo.

Saltiamo al Lazio, dove la vendemmia è terminata da un bel pezzo, con rese qualitative notevoli, uve belle e sane, gradazioni importanti e una quantità, in controtendenza al resto d’Italia, in forte crescita (+15%).

Il produttore con cui lavoriamo, Donato Giangirolami, quest’anno ha potuto lasciare una quota di Malvasia Puntinata a passire sui tralci, quindi in futuro potremo tornare a proporre il suo passito. Del Nero Buono mi dice essere una annata con caratteristiche eccezionali; son curioso di assaggiare, quando sarà l’ora, questa annata di un prodotto che al suo esordio già ci aveva colpito per la qualità.

Le bolle di un rosso in fermentazione

Spostandoci al Collio, Alessandro Pascolo mi informa che la vendemmia da lui si è conclusa il 21 settembre, con risultati d’eccellenza da ogni punto di vista. Il potenziale enologico è da annata da segnare in agenda, una di quelle tutta stelle, grappoli e calici!

Questi aspetti di qualità potenziale, sicura freschezza, profili aromatici ben definiti, caratteristiche varietali accentuate, compensano l’importante calo quantitativo di circa il 10% rispetto al 2019 per le uve bianche, mentre si è registrata una produzione in crescita del 5-10% per le uve rosse.

Armiamoci di doverosa pazienza: questi vini saranno pronti per il settembre 2021, ma noi possiamo tranquillamente proporre i vini in listino, che ora hanno raggiunto una ottimale maturazione.

In Abruzzo, a casa Di Nunzio, la vendemmia è ancora in corso. Sono stati raccolti e vinificati il Pecorino agli inizi di settembre, per passare poi al Trebbiano.

E’ in fase di raccolta la vendemmia del Montepulciano, di cui si raccolgono prima le uve idonee al Cerasuolo, attuando così di fatto una selezione, per raccogliere solo per ultime le uve che diverranno, se meriteranno, il Filì, Montepulciano grandi vendemmie.

Nota parzialmente negativa, il drastico calo delle produzioni: circa il 20% in meno.

Complessivamente anche dalle interviste con i produttori con cui ho un rapporto diretto, ne scaturisce l’oppinione che il risultato di questa vendemmia sarà qualitativamente più che buono, con qualche marcata difficoltà nelle quantità, anche se mediamente questo difficilmente influirà sui prezzi alla vendita.