Eno-Edo
Edo Ferrero Enologo passione e cultura del vino
Grazie a tutti per aver prontamente risposto, scrivendomi, alla mia inchiesta volante sulla situazione ed i suoi risvolti commerciali, conseguente al Corona virus.
Non che abbia avuto risposte, in gran parte, diverse da quanto atteso, che la percezione della situazione è ben evidenziata (o forse enfatizzata!!!) dai media.
Ne risulta però anche una attenzione a come non impantanarsi in uno stagno di negatività elargita a caratteri cubitali.
Da parte mia ho fatto queste valutazioni:
- il canale svago, divertimento, intesi in senso lato, ludico, culturale, di gratificazione personale, sono stati i più danneggiati
- conseguentemente grave arresto dell’attività nel canale Horeca
- albergazione e ristorazione ferme e con poche speranze di rapida ripresa
- assalto ai negozi (supermercati in primis) come se si corresse il rischio di dover restare bloccati, per settimane, in casa
Quale pensiero e quale azione ne può derivare?
Io credo che nel breve, sarà necessario mantenere il contatto con la propria clientela dell’Horeca, al fine di comunicare la propria partecipazione e vicinanza emotiva, concentrandosi nel frattempo a rivolgersi con più insistenza al canale retail, ovvero là dove il consumatore può andarsi a comprare una buona bottiglia, per cercare soddisfazione e compensazione alla mancata cena fuori casa, al mancato rito dell’aperitivo con amici.
Questo comporta:
- maggior impegno
- uso dei mezzi di comunicazione spesso tralasciati per pigrizia o timore (telefono, messaggistica, email, ecc.ecc.)
- fantasia nell’adattare l’uso delle scontistiche al canale dell’asporto
Non aspettiamo che ci arrivino indicazioni per muoverci, che finiremmo col muoverci quando ormai e tardi.
Cosa ne pensi? Dimmi pure la tua opinione, che sai ne terrò conto.
Ciao Edo